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AMARE AVVICINANDOCI ALLA LUCE. L’amore secondo la Kabbalah

Amare me stessa per poter amare meglio l'Altro. Sembra un ossimoro. Non lo è.

Per amare gli altri, stare in una relazione in modo armonioso è necessario avvicinarsi alla Luce. E per avvicinarsi alla Luce bisogna esser simili ad essa, quindi amarsi, coltivarsi, seguire le proprie passioni per essere in armonia con la propria essenza e il proprio sentire. In questo modo ci avviniamo alla Luce, diventiamo simili ad essa. Lo apprendo dalla filosofia della Kaballah. Trovare la gioia e condividerla poi con la persona amata. Non aspettare di essere irradiati dalla luce dell’Altro. Ma splendere con la propria luce e poi condividerla con la persona amata. Gioire e condividere la gioia. Illuminarsi e condividere la Luce. E’ quindi necessario un lavoro su di sé. Ma non solo. Coltivare se stessi, amare se stessi. Così si splende di luce, così si può condividerla, così si può entrare in un rapporto sereno equilibrato e pieno d'amore.

Le relazioni infatti falliscono quando si cerca la felicità fuori da noi. In amore dice sempre la kaballah è necessaria una forte dose di spritualità: lavorare su di sé, ricercare il proprio equilibrio che si trova solo a contatto con la nostra essenza interiore. Cercare la felicità fuori, dall'Altro Altra, questo provoca lo squilibrio. Quindi amare se stessi, dedicarsi alla propria vita non è egoismo anzi, coltivare se stessi è la chiave per una relazione d’amore armoniosa e luminosa.

AMARE AVVICINANDOCI ALLA LUCE. L’amore secondo la Kabbalah
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